Villiam Vecchi Una vita da numero 1 Prima tra i pali, poi ad insegnare come si para
Villiam Vecchi non è stato solamente “L’Eroe di Salonicco” così come fu definito dopo una sua esaltante
prestazione nella finale di Coppa delle Coppe vinta dal Milan contro il Leeds nel 1973.
È stato molto di più.
Dopo una brillante carriera ricca di successi e soddisfazioni, ha intrapreso quella di preparatore dei portieri,
per quasi quarant’anni, iniziando da Reggio Emilia per proseguire con il Parma, la Juventus, il Milan e il Real
Madrid, legandosi a due grandi allenatori come Pippo Marchioro e Carlo Ancelotti, e vincendo ancora più
trofei di quelli conquistati da calciatore.
È tornato infine dove aveva iniziato, a casa sua, ad allenare i ragazzi della Reggiana. Sempre con la
medesima dedizione.
«Se non hai l’entusiasmo non puoi trasmetterlo» diceva sempre.
Che avesse di fronte Buffon, Dida oppure un ragazzo della primavera, nulla cambiava. L’entusiasmo, la
passione, oltre che l’enorme competenza a Villiam Vecchi non sono mai mancati. Questo è stato il suo vero
eroismo.
Fino a che ha potuto era sul campo, e qui probabilmente rimarrà per sempre perché gli eroi, si sa, non
muoiono mai.