I BAMBINI MI CHIAMANO ANCELOTTI
di Alessandro Ruta
Andare a vivere all'estero e mollare (quasi) tutto non è facile. Specie se il salto è enorme, da Milano città a un borgo montano di mille abitanti nei Paesi Baschi: Otxandio, a tre quarti d'ora da Bilbao. La lingua, il temibile euskera, le abitudini, lo stile di vita: cambia tutto.
Come riuscire ad integrarsi "da alieno", insomma? Semplice, attraverso il calcio; è ciò che succede all'autore del libro, il quale nel giro di poche settimane diventa allenatore della squadra dilettantistica del paese, il Vulcano. Tutto quasi a furor di popolo, pur senza esperienze precedenti nel ruolo. Ma solo perché italiano e giornalista sportivo.
Gestire una rosa di tutte le età, star dietro ai problemi personali di ciascuno, organizzare partite, trasferte lunghe e snervanti, improvvisare tattiche e schemi, vivere in piccolo le stesse dinamiche dei professionisti: questo e molto altro attende il protagonista, che ci porta anche a conoscere da vicino Euskal Herria, territorio mitico con le sue bellezze e contraddizioni.
Nel piccolo Circolo Pickwick del libro, con decine di personaggi che si alternano in campo e fuori, il finale sportivo è triste, perché la squadra non riesce a salvarsi e retrocede. In compenso l'autore, in un mondo dove tutti hanno un soprannome, riesce ad ottenerne uno, ed è quello dell'allenatore "più nobile di tutti", come gli viene detto: Ancelotti.
E allora, grazie al pallone, l'integrazione e la maturazione sono complete.
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Alessandro Ruta nasce a Milano nel 1982, ma dopo il Mundial spagnolo vinto dall'Italia. Diploma di liceo linguistico, laurea (breve) in Scienze della Comunicazione con una tesi sul film "Oltre il giardino", ha trovato nei Paesi Baschi la sua seconda patria.
E' stato e si sente ancora giornalista, non solo perché ha il tesserino da professionista: in passato ha lavorato per "Il Giornale", "Controcampo", "Il Giorno" e, per sei anni, alla "Gazzetta dello Sport" soprattutto nella redazione internet del quotidiano. In seguito è divenuto consulente di varie società di gioco online, soprattutto poker, ma senza prendere il vizio, e direttore di una rivista di settore: "CardPlayer Italia".
Nel frattempo è riuscito a pubblicare tre libri: "Confessioni di un milanista" nel 2014 (Booksprint Edizioni), "L'impero del basket" nel 2015 (Italica) e "Giocare e vincere a Fantasfida e ai Daily Fantasy Sports", nel 2016 (Apogeo).
Adora viaggiare e leggere, anche in contemporanea.