ALFREDO DI STEFANO. Vita e prodezze della Saeta Rubia
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ALFREDO DI STEFANO. Vita e prodezze della Saeta Rubia

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di Vincenzo Lacerenza

 

Per il nonno era lo “Stopita”, mentre per i ragazzini del barrio, data la somiglianza fisica e tecnica con un calciatore del River piuttosto popolare in quegli anni, era diventato il “Minellita”. Per tutti, invece, Alfredo Di Stefano, è semplicemente stato la “Saeta Rubia”, iconico apodo coniato dal brillante giornalista Roberto Neuberger ai tempi del River Plate. Sangue italiano, francese e irlandese nelle vene, quella pelota, iniziata a prendere a calcioni tra le viuzze millenarie di Barracas, lo ha ben presto portato in alto. Cresciuto nel River della “Maquina”, all'ombra di un'atomica delantera di cui Pedernera era il leader indiscusso, in quegli anni alla corte di Cesarini, Peucelle e Minella, ha temprato carattere e forgiato stile di gioco. Nel '49, uno sciopero lo ha catapultato ai Millonarios di Bogotà, nella Colombia dell'El Dorado. Dal Monumental al Campin. Fiumi di denaro, vita da favola, e carrettate di reti e titoli con il Ballet Azul. Poi, nel '52, un torneo amichevole a Madrid fece scoccare la scintilla con il Vecchio Continente: Bernabeu e Samitier ne restarono folgorati. Barcellona e Real Madrid si faranno la guerra. Alla fine la spunteranno le Merengues: a detta degli azulgrana, aiutati da qualcuno molto in alto. Cambierà la storia. Il Real Madrid dell'ambizioso Bernabeu, a secco di titoli da più di vent'anni, diventerà la squadra più forte temuta del continente e del globo. L'impatto della Saeta sull'Europa e la Spagna sarà devastante.

 

pagine: 172

anno di pubblicazione: 2016