IL GENIO E LA TIGRE. BALKANI, FERONIKELI E ALTRE STORIE
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IL GENIO E LA TIGRE. BALKANI, FERONIKELI E ALTRE STORIE

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Imposte incluse.

di Matteo Fornara



Gangster che viaggiano su Cadillac rosa e chiamano Tigri gli ultras della curva mandati a massacrare i nemici nei boschi della Bosnia. Ponti secolari distrutti dalle granate, bestemmie e tramonti dalmati, gatti che parlano, libri incendiati, donne umiliate, poliziotti presi a calci a centrocampo. Il calciatore che vede angoli impossibili e diventa il Genio. Un rigore sbagliato che spegne i sogni dell’orso. L’eroe del popolo che ama Liz Taylor e ogni sera guarda un film con sua moglie Jovanka, il vampiro che aizza i suoi nella polvere del Kosovo, registi e musicisti che fanno mangiare vecchie automobili ai maiali e suonano in romanés sulle rive del Danubio. Infine i riccioli neri di Baka e di Diego che diventano d’oro.

Le vicende dei Balcani, in particolare quelle della fine della Jugoslavia e delle guerre che l’hanno accompagnata negli anni Novanta, si intrecciano a doppio filo con quelle dello sport. I ventidue racconti sviluppano le innumerevoli trame tra storia, cultura, società e sport e rappresentano la complessa relazione che esiste tra la genialità delle persone in quell’area del mondo e la loro tendenza alla commiserazione e a volte alla (auto)distruzione, priva di freni inibitori. Il Genio e la Tigre uniti indissolubilmente.

Il capitolo su Dejan Savićević include un’intervista esclusiva sugli episodi di cui è stato protagonista.

Matteo Fornara è nato a Pettenasco sul lago d’Orta, ha fatto il liceo classico e studiato giornalismo e relazioni internazionali. È padre di Laura e Cristina. Ha lavorato per diverse radio, tv e giornali nell’era pre-Internet e per la Commissione europea dal 1995 a Bruxelles, dal 2006 a Milano e dal 2012 al Centro Comune di Ricerca di Ispra. Ha rappresentato l’Unione europea in trentatré Paesi in Europa, Balcani compresi, Nord Africa, Medio Oriente e nell’area del Golfo Persico. È stato direttore del Padiglione dell’Unione europea a Expo Milano 2015.

È appassionato di geografia, di storia dei Balcani, di sport, di calcio e di Emergency. Insieme ai suoi compagni dell’Eurocommission, dopo anni trascorsi a calpestare i campi brumosi del Brabante fiammingo ha giocato le prime partite – non ufficiali – della Nazionale di calcio dell’Unione europea nel 2005 sull’isola caraibica di Montserrat, perdendo due volte contro la Nazionale locale che all’epoca era ultima nel Ranking FIFA. È stato presidente dell’Omegna calcio 1906 e resta rossonero a vita. Ha l’ambizione di vedere tutte le 55 Nazionali europee allo stadio, gliene mancano sei.

pagine:  399

anno di pubblicazione:  2021